229

II.8_229

Giuseppe Sciuti
Ritratto della moglie
1887
Olio su tela
76×100 cm
Inv. 229

L’opera rientra nella produzione ritrattistica di Giuseppe Sciuti (Zafferana Etnea, 1834 – Roma, 1911), pittore e scenografo tra i più illustri esponenti dell’arte siciliana dell’Ottocento. Sciuti, allievo a Catania di Giuseppe Rapisarda, Giuseppe Distefano e Giuseppe Gandolfo, negli anni Sessanta del XIX secolo fu a Firenze, dove entrò in contatto con la pittura realista, e a Napoli per frequentare lo studio di Domenico Morelli; visitò anche Vienna, Parigi e Londra. Fu apprezzato per una produzione orientata alla pittura storica e alla rievocazione dell’antichità classica in chiave didascalica e celebrativa. Degni di nota i temi storici e le sue imprese decorative senza tralasciare la ritrattistica, campo di ricerca in cui si colloca il dipinto in questione, datato 1887.

Dalla composizione sicura e dalla meditazione intensa, Ritratto della moglie raffigura con tratto deciso e trasporto emotivo la moglie dell’artista in età avanzata mentre è intenta a cucire indossando gli occhiali di metallo comodamente adagiata su una poltrona minuziosamente descritta nei dettagli. L’ambientazione in un interno domestico conferisce una connotazione intima e affettuosa al dipinto, esaltata dalla densità corposa della pennellata. Degno di nota il virtuosismo luministico e cromatico che alterna le macchie scure al bianco predominante. L’opera fu acquistata dall’Ente Autonomo Teatro Massimo nel 1987/1988, Sovrintendente Ubaldo Mirabelli, come si evince dal materiale d’archivio consultato